Un mondo di libri:

Repubblica di Komi, 1960.

«Secondo Solženicyn  il campo di prigionia è l'inferno. Io invece penso che l'inferno siamo noi».

Un racconto al rovescio rispetto a quello di Solženicyn che fu prigioniero nei campi sovietici, qui infatti lo scrittore Dovlatov parla di quei campi dove fu guardia carceraria per il regime.

Una storia che scopre comunque ciò che di peggiore c'è nell'essere umano, la sua regressione ad uno stato bestiale, in un inferno descritto con orrore ma anche con toni satirici.

Ogni schema sociale e relazionale che troviamo nel gulag è infatti una ripetizione della società esterna, una burocrazia assoluta che domina la vita di qualsiasi persona in tutti i luoghi del regime.

Un memoir che mescola realtà vissuta e finzione, tra cui le finte lettere iniziali all'editore.

Uno sguardo originale sulla vita umana durante un'epoca piuttosto buia.

Regime speciale di Sergej Dovlatov