Un mondo di libri:

Georgia, 1830.

In questo periodo la schiavitù nel sud degli Stati Uniti è legale e fortemente utilizzata soprattutto per il lavoro nelle piantagioni di cotone.

Cora è una schiava della  Georgia che decide di scappare con un altro schiavo verso altri stati del sud alla ricerca della libertà.

I due scappano attraverso una ferrovia sotteranea, costruita illegalmente e che non ha un percorso conosciuto ma serve a fuggire dai cacciatori di schiavi.

Purtroppo negli altri stati vigono le medesime regole per cui i bianchi sfruttano i neri e li tengono in condizioni di inferiorità.

L'unica speranza è poter arrivare al nord per poter godere della tanto agognata libertà.

Durante i suoi numerosi viaggi Cora viene rintracciata da cacciatori di taglie, si rifugia per mesi in posti angusti sotto la protezione di bianchi ribelli, soffre condizioni disumane, prova a emanciparsi imparando a leggere, tenta di capire dove sia finita sua madre e soprattutto non smette mai di combattere per sé e per i suoi ideali.

La storia della ferrovia è un'invenzione letteraria, una sorta di ucronia che prende però inspirazione da un movimento abolizionista nord americano che sulla fine del Settecento, sotto il nome di Ferrovia, nascondeva un'organizzazione per aiutare gli schiavi a fuggire e nascondersi.

Al nord non era più riconosciuta la schiavitù ma i proprietari di schiavi sudisti potevano comunque rivendicare gli schiavi come beni privati, motivo per cui l'organizzazione clandestina tentava di tutelarli.

Un romanzo su una pagina buia dell'umanità e su piccole storie di resilienza e coraggio come quella di Cora.

"Che razza di mondo è quello in cui una prigionia perenne è il tuo unico rifugio? La libertà era qualcosa che cambiava forma mentre la si guardava, così come un bosco è fitto di alberi visto da vicino ma dall’esterno, da un campo aperto, se ne vedono i veri limiti. Essere liberi non aveva nulla a che fare con le catene o con la quantità di spazio a disposizione."

La ferrovia sotteranea di Colon Whitehead