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divani in viaggio
divani in viaggio
Milano, giorni nostri.
Il Biondo e Quello con la cravatta, due criminali di professione che hanno già fatto comparsa nella serie dedicata a Montessori, sono i protagonisti indiscussi del romanzo.
Due tipi svegli, senza peli sullo stomaco, con una sola etica: quella di uccidere e di farlo in maniera professionale. Vengono contattati tramite finti annunci funebri sui giornali, ma le ricompense e gli incarichi non sembrano ripagare la loro professionalità.
"Inutile girarci intorno, c'è un problema di marketing. Chi paga un killer per ammazzare qualcuno, di solito è una brava persona, non sa a chi altro rivolgersi."
Per questo motivo decidono di fare il salto di qualità e dedicarsi ad omicidi di straricchi, aumentando vertiginosamente la loro parcella.
L'inghippo però c'è sempre, come in tutti i lavori, l'imprevisto può essere dietro l'angolo e bisogna avere la prontezza di riuscire a risolverlo.
In una Milano grigia, frenetica, così tanto da confonderne i contorni, la criminalità imperversa ovunque, in questo caso soprattutto dietro il lusso che di splendente non ha più nulla.
Ironico come sempre, abile nel delineare le dinamiche economiche e politiche che divorano il bel Paese, Robecchi mantiene alta l'attenzione del lettore fino alla fine.
Il tallone da killer di Alessandro Robecchi
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