Un mondo di libri:

Varsavia, giorni nostri.

La scrittrice Premio Nobel Han Kang decide di compiere un viaggio a Varsavia, un soggiorno di scrittura di qualche mese in compagnia di suo figlio. È qui che inizia a  scrivere un libro intimissimo su uno stato d'animo che la avvolgeva da tempo: il bianco.

"Nella mia lingua materna esistono due aggettivi per dire «bianco»: hayan e huin. A differenza di hayan, che indica semplicemente il bianco puro e intatto dello zucchero filato, huin evoca un desolato intreccio di vita e morte. Quello che volevo scrivere io era un libro huin."

Nella tranquillità della fredda città di Varsavia riesce a cogliere quei rimandi interiori che la percorrono dalla nascita e attraverso la scrittura rielabora il racconto di sua madre sulla perdita di una figlia poco dopo la nascita.

Questo viaggio interiore la connette con il bianco di tanti piccoli oggetti in un continuo rimando tra passato e presente che funge da balsamo spirituale.

Il libro bianco di Han Kang