Un mondo di libri:

Bulgaria, qualche anno fa.

"Mio padre era giardiniere. Ora è giardino. Non so da dove cominciare. Che questo sia l’inizio. Si parla di fine, ovvio, ma dove comincia la fine?"

Un figlio scrittore che decide di accudire il proprio padre, giardiniere, nella fase terminale di una malattia.

Un figlio,  scrittore, che accanto a quell'uomo e immerso nella perdita, celebra la vita attraverso i ricordi e le parole.

Un legame personale, fatto di aneddoti, di baci non dati, di pochi ma significativi oggetti, di abitudini e frasi ripetute nel tempo, un legame dal sapore universale.

Toccante nel mettersi a nudo, in quelle riflessioni che riguardano tutti gli esseri umani sul grande mistero della vita, delicato nel fare germogliare fiori e vita dal dolore.

Un romanzo che riguarda la morte ma soprattutto la vita, quella di chi non può morire se vive ancora attraverso i nostri ricordi.

Il giardiniere e la morte di Georgi Gospodinov